L’Ungheria abbonda di tradizioni popolari vive e ben conservate nonché di un prezioso patrimonio spirituale che sono elementi fondamentali del fascino turistico nazionale sia per i locali che per i turisti stranieri. Basti pensare alla tradizione del busójárás, della falconeria e dei Matyó, oppure alla danza popolare e alla musica folkloristica; ma considerando anche la preparazione della pálinka e dei vini possiamo concordare sul fatto che ciascun elemento appartiene all’immagine autentica del Paese.

  1. Visitando le case rurali tradizionali sparse nel paese possiamo compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, dal periodo successivo al compromesso austro-ungarico fino al decennio del 1950.
    In tutto il Paese si trovano diversi “skanzen”, villaggi-musei all’aperto creati per mostrare l’architettura popolare tramite edifici, attrezzi ed arredi che appartengono al concetto degli oggetti originali di interesse etnografico.
  2. L’arte popolare matyó e i costumi tradizionali, noti in tutto il mondo, sono stati iscritti nella lista del “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità” curata dal Comitato intergovernativo per la tutela del patrimonio culturale immateriale UNESCO.
    L’arte matyó è caratterizzata dal ricamo a riempimento e a fiori che risale alla fine del XIX secolo e viene applicato anche su articoli tessili ornamentali e non solo. Alcuni motivi, tra cui ad esempio le famose rose matyó, sono protagonisti anche in altre attività artigianali.
  3.  Nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità è iscritta anche la tradizione della falconeria
  4. Il Busójárás di Mohács è il carnevale tradizionale con uomini mascherati durante il quale si dice addio all’inverno e si dà il benvenuto alla primavera, dispensatrice di protezione e fertilità.
  5.  Sull’elenco del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità figura anche il metodo della tintura con l’indaco, “kékfestés”, un antico metodo per tingere i tessuti di arredo e i costumi tradizionali ungheresi.